Para la escena cuarta y quinta del primer acto Losey decide cambiar la ubicación y vemos a Don Giovanni y Leporello a caballo. Mientras desmontan Leporello reprocha a Don Giovanni su actitud libertina y éste monta en cólera. El criado se disculpa y Don Giovanni le explica por qué están ahí mientras suben una escalera que desemboca en los jardines de la villa Rotonda, construida por Palladio en 1566 para el conde y sacerdote Paolo Almerico. La galería y escaleras se corresponden con las “barchesse”, o construcciones anexas para uso rústico propias de la arquitectura del Véneto y que Palladio integró en la composición de muchas de sus villas. Estas en concreto fueron construidas a partir de 1591 por Vicenzo Scamozzi, discípulo de Palladio, cuando los hermanos Capra adquirieron la villa al hijo de Paolo Almerico. Mientras suben Don Giovanni confiesa a Leporello que están ahí porque quiere seducir a una dama y añadirla a su lista de conquistas.
La dama se pasea por los jardines de la villa oculta por un velo mientras se queja de un amor no correspondido y que le fue infiel. Don Giovanni, oculto, se compadece de ella y quiere consolarla mientras que Leporello ironiza que así ha consolado a mil ochocientas. Cuando por fin se acerca a ella Don Giovanni descubre que la dama es Donna Elvira, a quien cortejó en su momento para luego abandonarla. Mientras sube la monumental escalera de acceso a la villa Donna Elvira le increpa que la hubiera abandonado en Burgos después de haberla cortejado a pesar del amor que le profesa. Don Giovanni se excusa aduciendo motivos importantes y se escabulle, quedando Leporello para explicarle a Donna Elvira los motivos de su amo. Estos motivos vienen reflejados en unos enormes volúmenes que sacan los criados, en los que el libertino caballero anota cada una de sus conquistas por países.
Escena IV
DON GIOVANNI
Orsù, spicciati presto. Cosa vuoi?
LEPORELLO
L’affar di cui si tratta è importante.
DON GIOVANNI
Lo credo.
LEPORELLO
È importantissimo.
DON GIOVANNI
Meglio ancora. Finiscila.
LEPORELLO
Giurate di non andar in collera.
DON GIOVANNI
Lo giuro sul mio onore,
purché non parli del Commendatore.
LEPORELLO
Siamo soli.
DON GIOVANNI
Lo vedo.
LEPORELLO
Nessun ci sente.
DON GIOVANNI
Via!
LEPORELLO
Vi posso dire tutto liberamente?
DON GIOVANNI
Sì.
LEPORELLO
Dunque quando è così,
caro signor padrone,
la vita che menate
è da briccone.
DON GIOVANNI
Temerario, in tal guisa...
LEPORELLO
E il giuramento?
DON GIOVANNI
Non so di giuramento. Taci, o ch’io...
LEPORELLO
Non parlo più, non fiato, o padron mio.
DON GIOVANNI
Così saremo amici.
Or odi un poco: sai tu perchè son qui?
LEPORELLO
Non ne so nulla. Ma essendo l’alba chiara,
non sarebbe qualche nuova conquista?
Io devo saper per porla in lista.
DON GIOVANNI
Va la, che sei il grand’uom!
Sappi ch’io sono innamorato
d’una bella dama,
e son certo che m’ama.
La vidi, le parlai;
meco al casino questa notte verrà...
Zitto! Mi pare sentire odor di femmina.
LEPORELLO
(a parte)
Cospetto, che odorato perfetto!
DON GIOVANNI
All’aria mi par bella.
LEPORELLO
(a parte)
E che occhio, dico!
DON GIOVANNI
Ritiriamoci un poco, e scopriamo terren.
LEPORELLO
(a parte)
Già prese foco!
Orsù, spicciati presto. Cosa vuoi?
LEPORELLO
L’affar di cui si tratta è importante.
DON GIOVANNI
Lo credo.
LEPORELLO
È importantissimo.
DON GIOVANNI
Meglio ancora. Finiscila.
LEPORELLO
Giurate di non andar in collera.
DON GIOVANNI
Lo giuro sul mio onore,
purché non parli del Commendatore.
LEPORELLO
Siamo soli.
DON GIOVANNI
Lo vedo.
LEPORELLO
Nessun ci sente.
DON GIOVANNI
Via!
LEPORELLO
Vi posso dire tutto liberamente?
DON GIOVANNI
Sì.
LEPORELLO
Dunque quando è così,
caro signor padrone,
la vita che menate
è da briccone.
DON GIOVANNI
Temerario, in tal guisa...
LEPORELLO
E il giuramento?
DON GIOVANNI
Non so di giuramento. Taci, o ch’io...
LEPORELLO
Non parlo più, non fiato, o padron mio.
DON GIOVANNI
Così saremo amici.
Or odi un poco: sai tu perchè son qui?
LEPORELLO
Non ne so nulla. Ma essendo l’alba chiara,
non sarebbe qualche nuova conquista?
Io devo saper per porla in lista.
DON GIOVANNI
Va la, che sei il grand’uom!
Sappi ch’io sono innamorato
d’una bella dama,
e son certo che m’ama.
La vidi, le parlai;
meco al casino questa notte verrà...
Zitto! Mi pare sentire odor di femmina.
LEPORELLO
(a parte)
Cospetto, che odorato perfetto!
DON GIOVANNI
All’aria mi par bella.
LEPORELLO
(a parte)
E che occhio, dico!
DON GIOVANNI
Ritiriamoci un poco, e scopriamo terren.
LEPORELLO
(a parte)
Già prese foco!
DON GIOVANNI
Vamos, aligera, ¿Qué quieres?
LEPORELLO
Se trata de un asunto muy importante.
DON GIOVANNI
Lo creo.
LEPORELLO
Es importantísimo.
DON GIOVANNI
Mejor aún. Termina de una vez.
LEPORELLO
Juradme que no montaréis en cólera.
DON GIOVANNI
Lo juro por mi honor,
a no ser que me hables del Comendador.
LEPORELLO
Estamos solos.
DON GIOVANNI
Eso veo.
LEPORELLO
Nadie nos oye.
DON GIOVANNI
¡Vamos!
LEPORELLO
¿Puedo hablaros con total sinceridad?
DON GIOVANNI
Sí.
LEPORELLO
En ese caso, siendo así,
mi muy querido amo,
la vida que lleváis
es propia de un bribón.
DON GIOVANNI
Temerario ¿Como te atreves...?
LEPORELLO
¿Y vuestro juramento?
DON GIOVANNI
¡Nada sé de juramentos! Calla o te...
LEPORELLO
No hablo más, ni rechisto, mi amo.
DON GIOVANNI
Así seguiremos siendo amigos.
Ahora escucha: ¿sabes por qué estoy aquí?
LEPORELLO
No sé nada. Pero, viendo que ya clarea,
¿no se tratará de una nueva conquista?
Debo saberlo para añadirla a la lista.
DON GIOVANNI
¡Ahí se nota que eres grande!
Has de saber que estoy enamorado
de una bella dama
y sé con certeza que ella me ama.
La vi, le hablé
y esta noche me la llevaré al huerto...
¡Silencio! Creo percibir olor a hembra.
LEPORELLO
(aparte)
¡Caramba, qué olfato tan fino!
DON GIOVANNI
Y diría que es hermosa.
LEPORELLO
(aparte)
¡Qué buen ojo!
DON GIOVANNI
Retirémonos un poco para reconocer el terreno.
LEPORELLO
(aparte)
¡Ya se ha encendido!
Vamos, aligera, ¿Qué quieres?
LEPORELLO
Se trata de un asunto muy importante.
DON GIOVANNI
Lo creo.
LEPORELLO
Es importantísimo.
DON GIOVANNI
Mejor aún. Termina de una vez.
LEPORELLO
Juradme que no montaréis en cólera.
DON GIOVANNI
Lo juro por mi honor,
a no ser que me hables del Comendador.
LEPORELLO
Estamos solos.
DON GIOVANNI
Eso veo.
LEPORELLO
Nadie nos oye.
DON GIOVANNI
¡Vamos!
LEPORELLO
¿Puedo hablaros con total sinceridad?
DON GIOVANNI
Sí.
LEPORELLO
En ese caso, siendo así,
mi muy querido amo,
la vida que lleváis
es propia de un bribón.
DON GIOVANNI
Temerario ¿Como te atreves...?
LEPORELLO
¿Y vuestro juramento?
DON GIOVANNI
¡Nada sé de juramentos! Calla o te...
LEPORELLO
No hablo más, ni rechisto, mi amo.
DON GIOVANNI
Así seguiremos siendo amigos.
Ahora escucha: ¿sabes por qué estoy aquí?
LEPORELLO
No sé nada. Pero, viendo que ya clarea,
¿no se tratará de una nueva conquista?
Debo saberlo para añadirla a la lista.
DON GIOVANNI
¡Ahí se nota que eres grande!
Has de saber que estoy enamorado
de una bella dama
y sé con certeza que ella me ama.
La vi, le hablé
y esta noche me la llevaré al huerto...
¡Silencio! Creo percibir olor a hembra.
LEPORELLO
(aparte)
¡Caramba, qué olfato tan fino!
DON GIOVANNI
Y diría que es hermosa.
LEPORELLO
(aparte)
¡Qué buen ojo!
DON GIOVANNI
Retirémonos un poco para reconocer el terreno.
LEPORELLO
(aparte)
¡Ya se ha encendido!
Escena V
DONNA ELVIRA
Ah, chi mi dice mai
quel barbaro dov’è,
che per mio scorno amai,
che mi mancò di fe?
Ah, se ritrovo l’empio
e a me non torna ancor,
vo’ farme orrendo scempio,
gli vo’ cavare il cor.
DON GIOVANNI
Udisti? Qualche bella dal vago abbandonata.
Poverina! Cerchiam diconsolare il suo tormento.
LEPORELLO
(a parte)
Così ne consolò mille e ottocento.
DON GIOVANNI
Signorina...
DONNA ELVIRA
Chi è là?
DON GIOVANNI
Stelle! Che vedo!
LEPORELLO
O bella! Donna Elvira!
DONNA ELVIRA
Don Giovanni!...
Sei qui, mostro, fellon, nido d’inganni!
LEPORELLO
Che titoli cruscanti!
Manco male che lo conosce bene!
DON GIOVANNI
Via, cara Donna Elvira,
calmate quella collera...
sentite... lasciatemi parlar...
DONNA ELVIRA
Cosa puoi dire, dopo azion sì nera?
In casa mia entri furtivamente.
A forza d’arte, di giuramenti e di lusinghe
arrivi a sedurre il cor mio: m’innamori,
o crudele! mi dichiari tua sposa, e poi,
mancando della terra e del ciel al santo dritto,
con enorme delitto
dopo tre dì da Burgos t’allontani.
M’abbandoni, mi fuggi, e lasci in preda
al rimorso ed al pianto,
per pena forse che t’amai cotanto!
LEPORELLO
Pare un libro stampato!
DON GIOVANNI
Oh, in quanto a questo, ebbi le mie ragioni.
È vero?
LEPORELLO
È vero. E che ragioni forti!
DONNA ELVIRA
E quali sono, se non la tua perfidia,
la leggerezza tua? Ma il giusto cielo volle
ch’io ti trovassi, per far le sue, le mie vendette.
DON GIOVANNI
Eh via! Siate più ragionevole...
(a parte)
Mi pone a cimento costei!
(a Donna Elvira )
Se non credete a labbro mio,
credete a questo galantuomo.
LEPORELLO
(a parte)
Salvo il vero.
DON GIOVANNI
Via, dille un poco...
LEPORELLO
(sottovoce a Don Giovanni)
E cosa devo dirle?
DON GIOVANNI
Si, si, dille pur tutto.
(parte non visto da Donna Elvira)
DONNA ELVIRA
Ebben, fa presto.
LEPORELLO
Madama... veramente... in questo mondo
conciossia cosa quando fosse ché...
il quadro non è tondo...
DONNA ELVIRA
Sciagurato! Così del mio dolor giuoco ti prendi?
(verso Don Giovanni che non crede partito)
Ah! Voi... Stelle! L’iniquo fuggì! Misera me!
Dov’è? In qual parte?
LEPORELLO
Eh! lasciate che vada.
Egli non merta che di lui ci pensiate.
DONNA ELVIRA
Il scellerato m’ingannò, mi tradì...
LEPORELLO
Eh! Consolatevi; non siete voi, non foste,
e non sarete né la prima, né l’ultima.
Guardate: questo non picciol libro
è tutto pieno dei nomi di sue belle:
(cava di tasca una lista)
ogni villa, ogni borgo, ogni paese
è testimon di sue donnesche imprese.
Ah, chi mi dice mai
quel barbaro dov’è,
che per mio scorno amai,
che mi mancò di fe?
Ah, se ritrovo l’empio
e a me non torna ancor,
vo’ farme orrendo scempio,
gli vo’ cavare il cor.
DON GIOVANNI
Udisti? Qualche bella dal vago abbandonata.
Poverina! Cerchiam diconsolare il suo tormento.
LEPORELLO
(a parte)
Così ne consolò mille e ottocento.
DON GIOVANNI
Signorina...
DONNA ELVIRA
Chi è là?
DON GIOVANNI
Stelle! Che vedo!
LEPORELLO
O bella! Donna Elvira!
DONNA ELVIRA
Don Giovanni!...
Sei qui, mostro, fellon, nido d’inganni!
LEPORELLO
Che titoli cruscanti!
Manco male che lo conosce bene!
DON GIOVANNI
Via, cara Donna Elvira,
calmate quella collera...
sentite... lasciatemi parlar...
DONNA ELVIRA
Cosa puoi dire, dopo azion sì nera?
In casa mia entri furtivamente.
A forza d’arte, di giuramenti e di lusinghe
arrivi a sedurre il cor mio: m’innamori,
o crudele! mi dichiari tua sposa, e poi,
mancando della terra e del ciel al santo dritto,
con enorme delitto
dopo tre dì da Burgos t’allontani.
M’abbandoni, mi fuggi, e lasci in preda
al rimorso ed al pianto,
per pena forse che t’amai cotanto!
LEPORELLO
Pare un libro stampato!
DON GIOVANNI
Oh, in quanto a questo, ebbi le mie ragioni.
È vero?
LEPORELLO
È vero. E che ragioni forti!
DONNA ELVIRA
E quali sono, se non la tua perfidia,
la leggerezza tua? Ma il giusto cielo volle
ch’io ti trovassi, per far le sue, le mie vendette.
DON GIOVANNI
Eh via! Siate più ragionevole...
(a parte)
Mi pone a cimento costei!
(a Donna Elvira )
Se non credete a labbro mio,
credete a questo galantuomo.
LEPORELLO
(a parte)
Salvo il vero.
DON GIOVANNI
Via, dille un poco...
LEPORELLO
(sottovoce a Don Giovanni)
E cosa devo dirle?
DON GIOVANNI
Si, si, dille pur tutto.
(parte non visto da Donna Elvira)
DONNA ELVIRA
Ebben, fa presto.
LEPORELLO
Madama... veramente... in questo mondo
conciossia cosa quando fosse ché...
il quadro non è tondo...
DONNA ELVIRA
Sciagurato! Così del mio dolor giuoco ti prendi?
(verso Don Giovanni che non crede partito)
Ah! Voi... Stelle! L’iniquo fuggì! Misera me!
Dov’è? In qual parte?
LEPORELLO
Eh! lasciate che vada.
Egli non merta che di lui ci pensiate.
DONNA ELVIRA
Il scellerato m’ingannò, mi tradì...
LEPORELLO
Eh! Consolatevi; non siete voi, non foste,
e non sarete né la prima, né l’ultima.
Guardate: questo non picciol libro
è tutto pieno dei nomi di sue belle:
(cava di tasca una lista)
ogni villa, ogni borgo, ogni paese
è testimon di sue donnesche imprese.
DONNA ELVIRA
¡Ah! ¿Quién podrá decirme
dónde está el bárbaro
que para mi vergüenza amé,
que tan infiel me fue?
Ah, si encuentro al impío
y no vuelve a mí,
horrendo será su castigo,
le arrancaré el corazón.
DON GIOVANNI
¿Oyes? Alguna bella abandonada por su amante.
¡Pobrecilla! Tratemos de consolar su tormento.
LEPORELLO
(aparte)
Así consoló ya a mil ochocientas.
DON GIOVANNI
Señorita...
DONNA ELVIRA
¿Quién anda ahí?
DON GIOVANNI
¡Diantre! ¡Qué veo!
LEPORELLO
¡Ésta si que es buena! ¡Donna Elvira!
DONNA ELVIRA
¡Don Giovanni!
¡Estás aquí monstruo, felón, embaucador!
LEPORELLO
¡Qué títulos tan sonoros!
¡Se ve que lo conoce bien!
DON GIOVANNI
Calmaos mi querida Donna Elvira,
aplacad vuestra cólera...
Oídme..., dejadme hablar...
DONNA ELVIRA
¿Qué puedes decir después de acción tan negra?
Entras en mi casa furtivamente.
A fuerza de artimañas, de promesas y halagos
logras conquistar mi corazón: me enamoras,
¡oh cruel! me declaras tu esposa y luego,
faltando a las sagradas leyes de la tierra y el cielo, con enorme delito
al cabo de tres días te marchas de Burgos.
¡Me abandonas, huyes de mí y me dejas presa
de remordimientos y del llanto,
como castigo por haberte amado tanto!
LEPORELLO
¡Habla como si estuviera leyéndolo en un libro!
DON GIOVANNI
¡Oh! En cuanto a eso, mis razones tenía.
¿No es verdad?
LEPORELLO
Es verdad. ¡Y eran razones de peso!
DONNA ELVIRA
¿Y cuáles son, sino tu perfidia y tu ligereza?
Mas el justo cielo ha querido que yo
te encuentre para hacer suya mi venganza.
DON GIOVANNI
¡Vamos! Sed más razonable....
(aparte)
¡Pone a prueba mi paciencia!
(a Donna Elvira)
Si no creéis en mis palabras,
creed a este hombre de bien.
LEPORELLO
(aparte)
No está tan claro.
DON GIOVANNI
Vamos, dile algo...
LEPORELLO
(en voz baja a Don Giovanni)
¿Y qué debo decirle?
DON GIOVANNI
Sí, sí, díselo todo.
(se va a escondidas de Donna Elvira)
DONNA ELVIRA
Y bien, date prisa.
LEPORELLO
Señora... ciertamente... en este mundo
como quiera que cuando fuese...
el cuadrado no es redondo...
DONNA ELVIRA
¡Miserable! ¿Así te burlas de mi dolor?
(a Don Giovanni, creyendo que aún está)
¡Ah! Vos... ¡Cielos! ¡El infame ha huido!
¡Pobre de mí! ¿Dónde está? ¿Adonde ha ido?
LEPORELLO
¡Dejad que se marche!
No se merece que penséis en él.
DONNA ELVIRA
El malvado me engañó, me traicionó...
LEPORELLO
¡Eh! Consolaos; no sois, no fuisteis
y no seréis la primera, ni la última.
Mirad: este libro, que no es nada pequeño,
está repleto con los nombres de sus amantes,
cada ciudad, cada pueblo, cada país
es testigo de sus mujeriegas empresas.
¡Ah! ¿Quién podrá decirme
dónde está el bárbaro
que para mi vergüenza amé,
que tan infiel me fue?
Ah, si encuentro al impío
y no vuelve a mí,
horrendo será su castigo,
le arrancaré el corazón.
DON GIOVANNI
¿Oyes? Alguna bella abandonada por su amante.
¡Pobrecilla! Tratemos de consolar su tormento.
LEPORELLO
(aparte)
Así consoló ya a mil ochocientas.
DON GIOVANNI
Señorita...
DONNA ELVIRA
¿Quién anda ahí?
DON GIOVANNI
¡Diantre! ¡Qué veo!
LEPORELLO
¡Ésta si que es buena! ¡Donna Elvira!
DONNA ELVIRA
¡Don Giovanni!
¡Estás aquí monstruo, felón, embaucador!
LEPORELLO
¡Qué títulos tan sonoros!
¡Se ve que lo conoce bien!
DON GIOVANNI
Calmaos mi querida Donna Elvira,
aplacad vuestra cólera...
Oídme..., dejadme hablar...
DONNA ELVIRA
¿Qué puedes decir después de acción tan negra?
Entras en mi casa furtivamente.
A fuerza de artimañas, de promesas y halagos
logras conquistar mi corazón: me enamoras,
¡oh cruel! me declaras tu esposa y luego,
faltando a las sagradas leyes de la tierra y el cielo, con enorme delito
al cabo de tres días te marchas de Burgos.
¡Me abandonas, huyes de mí y me dejas presa
de remordimientos y del llanto,
como castigo por haberte amado tanto!
LEPORELLO
¡Habla como si estuviera leyéndolo en un libro!
DON GIOVANNI
¡Oh! En cuanto a eso, mis razones tenía.
¿No es verdad?
LEPORELLO
Es verdad. ¡Y eran razones de peso!
DONNA ELVIRA
¿Y cuáles son, sino tu perfidia y tu ligereza?
Mas el justo cielo ha querido que yo
te encuentre para hacer suya mi venganza.
DON GIOVANNI
¡Vamos! Sed más razonable....
(aparte)
¡Pone a prueba mi paciencia!
(a Donna Elvira)
Si no creéis en mis palabras,
creed a este hombre de bien.
LEPORELLO
(aparte)
No está tan claro.
DON GIOVANNI
Vamos, dile algo...
LEPORELLO
(en voz baja a Don Giovanni)
¿Y qué debo decirle?
DON GIOVANNI
Sí, sí, díselo todo.
(se va a escondidas de Donna Elvira)
DONNA ELVIRA
Y bien, date prisa.
LEPORELLO
Señora... ciertamente... en este mundo
como quiera que cuando fuese...
el cuadrado no es redondo...
DONNA ELVIRA
¡Miserable! ¿Así te burlas de mi dolor?
(a Don Giovanni, creyendo que aún está)
¡Ah! Vos... ¡Cielos! ¡El infame ha huido!
¡Pobre de mí! ¿Dónde está? ¿Adonde ha ido?
LEPORELLO
¡Dejad que se marche!
No se merece que penséis en él.
DONNA ELVIRA
El malvado me engañó, me traicionó...
LEPORELLO
¡Eh! Consolaos; no sois, no fuisteis
y no seréis la primera, ni la última.
Mirad: este libro, que no es nada pequeño,
está repleto con los nombres de sus amantes,
cada ciudad, cada pueblo, cada país
es testigo de sus mujeriegas empresas.
Interesante articulo el tuyo. Me encanta la ópera y no sabía que muchas obras han sido llevadas al cine. estaría muy bien que pusieses un listado o algo parecido con aquellas obras que han sido llevadas al cine y el nombre de las peliculas. A mi la verdad es que me interesaría bastante. Saludos.
ResponderEliminarVisita mi blog El Crisol: ¿Orígenes sufies de la masonería?
Me alegra que te guste esta adaptación de la ópera de Don Giovanni. Hay muchas adaptaciones al cine de diversas óperas. Yo he elegido publicar esta por los maravillosos edificios del arquitecto Andrea Palladio que usa como telón de fondo.
ResponderEliminarUn saludo.